sabato 4 aprile 2015

48esimo anniversario della morte di MArtin Luther King

Ciao Ragazzi,

oggi ricorre il triste anniversario di Martin Luther King. Sapete  che fare retorica o dire rasi fatte non fa per me.
Ho scritto un articolo su sanremo news lasciando parlare al posto mio due donne americane, che ci raccontano il loro ricordo in questo brutto giorno. Se volete potete leggere l'articolo in originale a quetso link In alternativa qui di seguito troverete la prima parte, ma vi consiglio di andare a leggere anche il resto.


Oggi sabato 4 aprile ricorre il triste anniversario della morte di Martin Luther King. Spendere parole di circostanza su un uomo così significativo della nostra epoca sarebbe scontato.
Abbiamo deciso invece di chiedere in che modo decidono di ricordarlo gli americani, proprio a due di loro che hanno deciso di vivere nella nostra provincia: Elizabeth Bright, osteopata-naturopata di New York e ora di Ventimiglia e Melanie El-Sabaawi nativa di Washington ma ora residente ad Ospedaletti. 

“Quando ero una bambina i grandi personaggi in America erano lui, il presidente Kennedy e Bobby Kennedy. Quando Martin Luther King è stato ucciso, la zona di Washington, D.C. è esplosa di rabbia. C’è un bellissimo film, Talk to me che ne parla.
Martin Luther King era un grandissimo eroe e rappresenta un esempio della bellezza degli ideali americani. Si può dire che sia nato da una cultura orribile, il razzismo, ma le sue idee, americane e allo stesso tempo internazionali ci hanno fatto vedere che un popolo può imparare e cambiare.
Questo è un discorso complicato, se consideriamo cosa sta succedendo ora negli Stati Uniti, a Ferguson in Missouri, per esempio.
Stranamente ho sempre trovato che le persone del sud siano meno razziste rispetto a quelle del nord. La mia famiglia viene del sud, siamo stati dei poveri bianchi, molto vicini ai neri, che lavoravano nelle terre dei ricchi, coltivando cotone. Ritengo che quanto stia accadendo tra bianchi e neri americani in questo periodo abbia più a che fare con l’economia piuttosto che con il razzismo.
Ma io sono un’idealista. In America ho frequentato la prima scuola integrata a Washington DC: ero immersa in una cultura aperta e di sinistra. La storia si muove come le onde. Adesso l’onda (anche se il presidente é Obama) si dirige a destra.
Mia madre ha pianto di felicità quando Obama é stato eletto, sperando che l’America possa diventare il Paese di cui si parla nelle canzoni, dove tutti sono accettati, proprio come nell’idea dei Padri fondatori. Ci credo ancora.
Chissà cosa penserebbe oggi Martin Luther King se sapesse che una delle serie più viste in America è Empire, dove ai vertici di una potente casta ci sono proprio dei neri” sono le parole di Elizabeth. 

Pur non essendo americani, anche noi abbiamo sperimentato e continuiamo a sperimentare del razzismo, a volte subendolo a volte infliggendolo.
Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella. Cercate di essere sempre il meglio di qualunque cosa siete”. Martin Luther King

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